L'ex struttura dell'Ospedale Psichiatrico Santa Maria della Pietà, conosciuta da tutti i romani come luogo simbolo di tragedie umane e sociali, fu il manicomio più grande d'Europa dove vissero segregate migliaia di persone disabili, disagiati psichici, persone senza casa. La chiusura dell'Ospedale dopo numerose battaglie civili e sulla scia della Legge Basaglia avvenne alla fine degli anni '90. La sua struttura costituita da un grande parco di 220 ettari e oltre 30 ex palazzine (ex padiglioni) di imponente valore architettonico divenne oggetto di vari progetti di recupero e fu un terreno su cui si misurarono anche le nostre cooperative sociali del COIN che nel 2000, insieme ad altre cooperative si aggiudicarono la gestione di un ostello per ospitare i pellegrini del Giubileo realizzando ben 400 posti letto per la prima volta anche accessibili a persone disabili. Purtroppo, la sperimentazione di questa gestione non fu in seguito rinnovata per vari interessi di gruppi che ambivano a conquistarne l'uso e per le proteste di alcuni albergatori e case di ospitalità religiose che ne temevano la concorrenza. L'investimento di allora costato circa 10 milioni di euro (20 miliardi di vecchie lire) andò in gran parte fumo a causa della successiva distruzione degli arredi e delle suppellettili e diversi padiglioni furono abbandonati al degrado subendo anche diverse occupazioni abusive. Ora ad oltre 20 anni da quel tentativo del 2000, sembra che il futuro di questa struttura sia entrato anche nel PNRR con addirittura 60 milioni di euro per la sua nuova ristrutturazione. Ci si augura questa volta che l'investimento pubblico non sia nuovamente dilapidato anche per rispetto alle coscienze e al ricordo di tutti quelle persone reiette che dovettero subire indicibili sofferenze