L'analisi dei dati ISTAT sul Terzo Settore aggiornati al 31 dicembre 2022 mostra un quadro del settore no profit che, pur registrando una leggera flessione nel numero complessivo di istituzioni attive (-0,2% rispetto al 2021), evidenzia una costante crescita del numero di dipendenti (+2,9%). In questo contesto, le cooperative sociali, che svolgono un ruolo cruciale sia nel fornire servizi socio-assistenziali sia nell'inserimento lavorativo di persone svantaggiate, rappresentano un aspetto fondamentale del Terzo Settore, nonostante il loro numero sia in diminuzione dal 2018.
Le cooperative sociali, in particolare quelle orientate all'inserimento lavorativo di persone svantaggiate, operano in due ambiti principali secondo la legge n. 381/1991: la gestione di servizi socio-sanitari ed educativi (tipo A) e l'inserimento lavorativo di persone svantaggiate attraverso attività produttive (tipo B). Nonostante il calo nel numero di cooperative sociali, queste continuano a giocare un ruolo essenziale nell’integrazione socio-lavorativa di persone svantaggiate, contribuendo in modo significativo all’occupazione nel settore no profit. Infatti, oltre la metà dei dipendenti del settore è impiegata proprio in questo tipo di organizzazioni.
Un aspetto rilevante del settore riguarda la distribuzione territoriale. Il numero di istituzioni e dipendenti cresce principalmente nel Sud (+6,9%) e nelle Isole (+4,2%), in linea con la tendenza generale degli ultimi anni, che vede una maggiore crescita nel Mezzogiorno rispetto alle regioni del Nord. Tuttavia, il fenomeno della concentrazione geografica rimane: circa il 50% delle istituzioni non profit e oltre il 56% dei dipendenti si trovano ancora nel Nord.
L’importanza delle cooperative sociali per il mercato del lavoro è confermata anche dai dati sulle assunzioni. Queste organizzazioni continuano a offrire opportunità di impiego a soggetti con difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro tradizionale, come disabili, ex detenuti e persone con problematiche psichiatriche. Il loro impatto è particolarmente visibile in regioni come la Campania e la Basilicata, dove l’aumento del numero di dipendenti è direttamente collegato alla crescita dimensionale delle cooperative sociali.
In termini generali, il Terzo Settore italiano mostra una resilienza notevole nonostante le sfide economiche, con il contributo delle cooperative sociali che rimane determinante nel promuovere inclusione sociale e occupazionale. Tuttavia, l'inversione di tendenza nel numero di cooperative, a fronte di un aumento del personale, potrebbe essere un segnale di trasformazioni strutturali all’interno del settore, con una crescente professionalizzazione delle organizzazioni esistenti.
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