E' stato finalmente raggiunto in questi ultimi giorni un importante accordo riguardante il contratto di lavoro nel settore della Cooperazione sociale, che coinvolge circa 400.000 addetti. Le organizzazioni sindacali e le centrali cooperative hanno firmato un'intesa che sarà presto sottoposta al vaglio dei lavoratori e degli enti gestori.
I rappresentanti dei sindacati dei lavoratori e quelli di Federsolidarietà Confcooperative, Legacoop sociali e Agci imprese sociali, hanno espressamente sottolineato lo sforzo compiuto per valorizzare il settore della cooperazione sociale. Hanno evidenziato l'importanza del riconoscimento economico adeguato per i lavoratori, soprattutto in seguito ai recenti eventi come la pandemia, che hanno messo in luce la fondamentale importanza delle professioni nel settore socio-sanitario e dell'inclusione lavorativa di persone in condizioni di fragilità. Hanno inoltre evidenziato la necessità che le istituzioni, in particolare le Regioni, riconoscano tariffe e appalti economicamente sostenibili per garantire la continuità del contratto e il sostegno alle cooperative e ai redditi dei soci e dei lavoratori.
Tra le principali novità economiche previste nel nuovo contratto ci sono: un incremento di 120 Euro mensili per il livello C1, con adeguamenti proporzionali per gli altri livelli, l'introduzione dal gennaio 2025 di una quattordicesima mensilità pari al 50%, e un aumento dell'importo destinato alla sanità integrativa, che arriva a 120 € all'anno. La prima tranche, di 60 euro, sarà applicata con la mensilità di febbraio 2024, seguita da un ulteriore aumento di 30 euro ad ottobre 2024 e una terza tranche di 30 euro ad ottobre 2025. Inoltre, il contratto prevede l’introduzione della quattordicesima mensilità, che inizierà ad accumularsi a partire da gennaio 2025.
Inoltre, viene estesa al 100% l'integrazione economica per la maternità, marcando un ulteriore passo avanti nella valorizzazione del personale.
L'accordo, nato dalla collaborazione tra sindacati e cooperative, mira anche a combattere la diffusione di imprese irregolari e il dumping salariale. Questo obiettivo viene perseguito attraverso la creazione di un nuovo osservatorio sugli appalti e la definizione di una graduale adattabilità più conforme alle realtà aziendali e al riconoscimento degli aumenti contrattuali. Questi aspetti confermano il valore e la rilevanza dell'accordo raggiunto.
L'accordo raggiunto oggi nel settore della cooperazione sociale, che coinvolge circa 400.000 lavoratori, è stato valutato dalla nostra fondazione COINSIEME come un passo significativo per i lavoratori delle cooperative sociali, anche se va ricordato che in questi anni di vacanza contrattuale l'inflazione ha ridotto fortemente il potere di acquisto dei contratti di lavoro soprattutto di questa categoria tra le più basse a livello reddituale nel panorama salariale.
L’ipotesi di accordo prevede anche altri importanti miglioramenti, tra cui:
L’ipotesi di accordo sarà sottoposta a consultazione nei prossimi 30 giorni nelle assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori.
Tuttavia, pur riconoscendone l'importanza, COINSIEME esprime preoccupazioni riguardo alla capacità delle stazioni appaltanti di accettare gli incrementi dei costi derivanti dagli aumenti salariali previsti. Questa incertezza potrebbe portare a situazioni di difficoltà per molte cooperative sociali, soprattutto quelle che non riescono a riflettere questi aumenti nei contratti degli appalti sia attuali che futuri.COINSIEME sottolinea che, se le stazioni appaltanti non riconosceranno rapidamente ed adeguatamente gli aumenti dei costi, alcune cooperative sociali potrebbero trovarsi a rischio di chiusura.
Questo scenario potrebbe contraddire gli obiettivi dell'accordo, che mira a migliorare le condizioni economiche e lavorative dei dipendenti nel settore. La fondazione enfatizza quindi l'importanza di un dialogo costruttivo tra le cooperative sociali e le entità appaltanti per garantire che gli aumenti salariali siano sostenibili e non compromettano la stabilità finanziaria delle cooperative. COINSIEME auspica che le future negoziazioni e le decisioni politiche terranno conto di questi fattori critici per assicurare un equilibrio tra il benessere dei lavoratori e la sostenibilità economica delle cooperative sociali.