La legge nasce con l'obiettivo di:
Uno dei punti di forza della normativa è l'enfasi sull'inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Le cooperative sociali sono chiamate a garantire che almeno il 30% dei lavoratori sia rappresentato da persone svantaggiate, con l’obiettivo di coniugare attività economica e responsabilità sociale. Questo requisito è considerato centrale sia per accedere agli appalti pubblici sia per mantenere l'iscrizione nell’Albo regionale delle cooperative sociali.
La legge introduce significative novità per facilitare l’accesso delle cooperative sociali al mercato degli appalti pubblici:
L’iscrizione all’Albo regionale diventa una condizione necessaria per accedere ai contratti pubblici e ai contributi regionali. L'Albo, gestito dalla Camera di Commercio di Roma, viene riorganizzato per garantire maggiore trasparenza e monitoraggio.
La Regione mette a disposizione contributi per progetti innovativi e attività di promozione e supporto, riservando una particolare attenzione alla nascita di nuove imprese sociali. Tra le iniziative previste:
La legge istituisce una Consulta regionale per la cooperazione sociale, un organo consultivo che si propone di monitorare l’applicazione della normativa e promuovere iniziative per favorire l’inclusione sociale e lavorativa.
La Legge Regionale n. 18 del 2024 rappresenta un passaggio ulteriore rispetto alla Legge Regionale n.24/96. Resta da capire se come già per la precedente Legge rimarrà sulla carta la possibilità di riservare una quota degli appalti pubblici di interesse regionale e degli enti da questa dipendenti. Infatti, va rilevato che questa possibilità già preesistente nel quadro della normativa regionale è rimasta del tutto disattesa. Infatti, resta la difficoltà attuativa che i provveditorati dei vari enti non seguono questa possibilità offerta dalla normativa non solo regionale, ma anche dal livello Nazionale e dalle stesse Direttive europee, preferendo evitare complicazioni derivanti dal coordinamento con le altre norme dell'ordinamento in materia di appalti pubblici. Occorrebbe a tale riguardo individuare meglio la procedura che gli enti dovrebbero seguire nel calcolare queste riserve e fornire delle istruzioni più dettagliate segnalando anche casi ed esempi virtuosi.